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LL009 - Madonna del Pronto Aiuto Dimensioni: 33x27x2cm
Riproduzione della Madonna DEL PRONTO AIUTO, realizzata e dipinta a mano su legno secondo i principi della scuola bizantina. Dipinta con tempera, coperta di oro in foglie su tavola di legno.
Con l’icona viene fornito il certificato di garanzia e la storia dell’icona stessa.
Nota: in virtù della elevata artigianalità (pittura e placcatura a mano) il prodotto potrebbe divergere nei particolari rispetto all’immagine rappresentata.
STORIA
L’icona, dal bizantino “eikona” e dal greco “eikon” (immagine), è nata intorno all’anno mille nell’ambito della civiltà bizantina (zona corrispondente all’attuale Turchia-Grecia) e nel tempo ha avuto il suo sviluppo prima nei Balcani per poi raggiungere la Russia.
L’icona non è un semplice quadro ma un messaggio di spiritualità che trascende il valore estetico.
Così le attuali riproduzioni delle icone create dagli artisti polacchi con lavori si sbalzo e di filigrana, con l’uso della pittura “antica”, di materie nobili e pietre dure, reinterpretano una preziosa tradizione tramandata nei secoli.
L’icona quindi è un oggetto che risponde ad una richiesta dell’acquirente raffinato che vuole scegliere prodotti di un certo valore artistico, originali e duraturi nel tempo.
MADONNA “DEL PRONTO AIUTO”
La denominazione di questa icona, di cui c’è una copia anche nella chiesa ortodossa russa di Roma, si potrebbe anche tradurre “Madonna che aiuta presto”.
L’icona è del tipo Odighitrie e la più famosa si trova nel monastero di Dochiar sul Monte Athos; sembra risalga al tempo si San Neofit, fondatore nel X secolo di quella comunità monastica .
La sacra immagine si trovava sopra un passaggio che immetteva nel refettorio e il monaco Nilo nel 1664, incaricato di preparare la mensa dei confratelli, spesso vi passava senza rivolgerle una preghiera, anzi la sera, con una piccola fiaccola accesa, lasciava su di essa tracce di fumo.
Si dice che la Madre di Dio si lamentasse con lui di questo comportamento e poiché non cambiò, un giorno divenne cieco.
Allora il monaco si ricordò del precedente invito della Vergine, riconobbe la sua colpa e rimase in preghiera davanti all’icona fino all’indomani quando lo ritrovarono i confratelli, cui raccontò l’accaduto.
Venne nominato un altro monaco per il refettorio e invitato ad aver molto rispetto per quell’icona, davanti a cui fu posta una lampada da tenere sempre accesa.
Il monaco cieco perseverava nella preghiera chiedendo perdono e guarigione. Un giorno la Vergine gli parlo: “Nilo, la tua preghiera è esaudita e non sarai più cieco. Informa i fratelli che io sono la protezione del loro monastero e invita tutti i cristiani a rivolgersi a me per i loro bisogni, perché il mio divin Figlio, presso cui intercedo, vi esaudirà. E desidero che d’ora in poi questa icona venga chiamata “del pronto aiuto” perché a quanti a me ricorrono mostrerò il mio soccorso”.
In seguito il passaggio fu murato e la miracolosa icona venne inserita in una piccola chiesa costruita sul lato destro, dove continuò ad essere onorata e ad operare prodigi.
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