LL018 - Roveto Ardente

Dimensioni: 32x28x2cm

Riproduzione del ROVETO ARDENTE, realizzata e dipinta a mano su legno secondo i principi della scuola bizantina. Dipinta con tempera, coperta di oro in foglie su tavola di legno.
Con l’icona viene fornito il certificato di garanzia e la storia dell’icona stessa.

Nota: in virtù della elevata artigianalità (pittura e placcatura a mano) il prodotto potrebbe divergere nei particolari rispetto all’immagine rappresentata.

STORIA
L’icona, dal bizantino “eikona” e dal greco “eikon” (immagine), è nata intorno all’anno mille nell’ambito della civiltà bizantina (zona corrispondente all’attuale Turchia-Grecia) e nel tempo ha avuto il suo sviluppo prima nei Balcani per poi raggiungere la Russia.
L’icona non è un semplice quadro ma un messaggio di spiritualità che trascende il valore estetico.
Così le attuali riproduzioni delle icone create dagli artisti polacchi con lavori si sbalzo e di filigrana, con l’uso della pittura “antica”, di materie nobili e pietre dure, reinterpretano una preziosa tradizione tramandata nei secoli.

ROVETO ARDENTE
L'icona della Madre di Dio detta "Roveto ardente" deve il suo nome al noto miracolo testimoniato da Mose stesso nel vecchio testamento. Nel III capitolo dell'Esodo, Dio chiama Mose sul monte Oreb, dal mezzo di un cespuglio che bruciava a fuoco vivo, ma senza consumarsi egli ode la voce di Dio che gli comunica l'incarico di salvare gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto. In quella occasione Dio confida a Mose il suo nome: "Io sono Colui che sono"
Gli elementi che caratterizzano questa icona sono complessi, può essere identificata una macro-struttura in cui sono presenti: una aureola centrale e una stella posta su un grande fiore. La stella sfavilla in tutte le direzioni, come per simbolizzare i diversi aspetti dell’idea centrale.
L’aureola che forma il centro della composizione, mostra la Madre di Dio che ha il Bambino sul braccio sinistro. Con la mano destra fa il gesto della benedizione. La testa inclinata verso il basso, senza fissare un particolare punto della composizione. Questo sguardo ricorda il suo atteggiamento nell’annunciazione, quando il Figlio di Dio comincia la sua vita in lei. Si vede anche una scala appoggiata sulla sua spalla, richiamo alla scala di Giacobbe. La scala è la Vergine stessa, perché attraverso di lei il Figlio di Dio è disceso sulla terra. Sul suo petto è raffigurata una grande porta, in cui sta Cristo, vestito come grande sacerdote. Secondo la visione di Ezechiele, ella è la porta attraverso la quale solo Cristo è passato.
L’aureola è posta su una stella a otto raggi. Otto è il numero che esprime il compimento della creazione, l’ottavo giorno del nuovo mondo, ed è anche il giorno della resurrezione. Gli otto raggi sono formati da due stelle a quattro punte.
La stella in primo piano sta perpendicolare, è di colore blu-verde (a rappresentare il cespuglio) scuro ed è coperta di angeli e luci: la Tutta Sante è regina del cielo. Dietro la stella verde appaiono le quattro punte di una stella rossa (che ricorda il fuoco del roveto ardente) e reca spesso le raffigurazioni dei quattro evangelisti.
Gli intervalli tra le punte delle stelle sono riempiti di forme rotonde simili a petali di fiore. In queste parti sono raffigurati alcuni simboli presi dall’inno Acatisto.
Negli angoli dell’icona sono rappresentate quattro scene:
In altro a sinistra: la scena di Mosè di fronte al roveto ardente;
In alto a destra: si vede Isaia a cui un angelo presenta alcune braci per purificargli le labbra, perché deve annunciare la parola di Dio;
In basso a sinistra: si vede Ezechiele davanti ad una architettura. Attraverso la porta avanza Cristo. Secondo la profezia, è la porta orientale del Tempio, chiusa fino al momento in cui Dio passerà attraverso di essa;
In basso a destra: è rappresentato Giacobbe, steso per terra, e dietro di lui una scala che si innalza fino al cielo e sulla quale gli angeli salgono e scendono. È un simbolo di Maria, attraverso cui Dio scese fra gli uomini.

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